La crescente diversità religiosa che caratterizza le città italiane solleva complessi problemi urbanistici. Ciò riguarda, ad esempio, il tema della costruzione di luoghi di culto delle minoranze religiose. Le recenti decisioni in materia di regolazione urbanistica degli edifici religiosi in Lombardia sono a tal proposito un caso interessante e paradigmatico: attraverso una serie di vincoli di natura urbanistica, infatti, si rende estremamente difficoltosa la costruzione di specifici luoghi di culto (in particolare, di moschee). A partire dall’analisi di questi vincoli, il saggio argomenta che, per evitare che attraverso il governo del territorio vengano discriminate certe minoranze religiose e violati certi diritti costituzionali (ad esempio il diritto di libertà religiosa), è necessario riformare profondamente il sistema di pianificazione. In particolare, ci sembra necessario introdurre norme (più) generali e astratte che regolino unicamente le esternalità negative delle funzioni urbane e non, come avviene oggi, le funzioni stesse.