Migrants, Religion and Residential Segregation
This article investigates residential segregation at the intraurban level of migrants in Rome and Milan, considering religion as a point of reference
This article investigates residential segregation at the intraurban level of migrants in Rome and Milan, considering religion as a point of reference
This chapter examines the immigrant influx from a thematic viewpoint – namely, the placement and construction of buildings of a religious nature – and from the specific geographical viewpoint of Italy.
Chiodelli F., Moroni S. (2016). “Urbanistica, moschee e altri luoghi di culto. Riflessioni a partire da una recente legge della regione Lombardia”. CRIOS, 11: 21-34
Chiodelli F. (2016). “La spazialità islamica nelle città italiane: rilevanza, caratteristiche ed evoluzione”. Archivio di Studi Urbani e Regionali, 113: 60-83
Qualche giorno fa il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato le ennesime disposizioni contro le moschee.
In questi giorni in molti hanno evidenziato i punti critici del “Contratto di governo” tra Lega e Movimento 5 Stelle. Praticamente nessuno, però, si è soffermato sul passaggio dedicato alle moschee.
In diversi paesi europei (l’ultimo assorto agli onori della cronaca è l’Olanda), al centro del dibattito politico vi sono sempre più spesso i diversi aspetti connessi alla presenza di musulmani. L’Italia, naturalmente, non fa eccezione. Da noi la discussione sembra concentrarsi soprattutto sulla costruzione di moschee.
Nell’ultimo periodo, alcune forze politiche hanno lanciato l’idea di sottoporre a referendum ogni proposta di costruzione di una nuova moschea sul territorio italiano (si veda, ad esempio, la proposta di legge in Regione Lombardia recentemente presentata dal capogruppo della Lega Nord).
Da ormai qualche anno, l’Italia non è più un paese mono-culturale (e mono-religioso). La constatazione non è da poco: si è di fronte a una cesura epocale nella storia del nostro paese.